Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale venerdì ventisette ottobre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta anche quest'oggi in primo piano la situazione
In Medioriente la risposta di Israele all'attacco del sette ottobre da parte di Hamas sta a Gaza
E quella che alcuni giornali definiscono catastrofe umanitaria o addirittura umana
Come El Pais ieri in un editoriale i civili della Striscia non possono pagare per i crimini di Hamas Israele deve rispettare il diritto internazionale scrive il quotidiano spagnolo altri
Giornali commenta hanno invece le prospettive di un'offensiva di terra da parte di Israele lo vedremo in particolare con lo infiliamo
Infine leggeremo un editoriale da Libération dedicato al potenziale secondo fronte quello che potrebbe aprirsi nel nord di Israele
Con il Libano e hezbollah oggi però approfondiremo anche altri temi
La Cina dove è stato licenziato il ministro della difesa sparito da diversi mesi non solo lui anche altri due ministri sono stati epurati lo leggeremo con le affidiamo un articolo molto approfondito disabile stia Falletti a Pechino cadono le teste al vertice del poté considerato come un uomo del presidente il ministro della difesa liscia in fu è stato dimesso dalle sue funzioni in modo brutale il ventiquattro di ottobre chiuderemo con la politica americana e il nuovo speaker al congresso mai che Johnson che è un tram piano che ha partecipato anche al tentativo di rovesciare i risultati delle elezioni del due mila e venti
Il Wall street journal che è un giornale conservatore ma non Trump piano si chiedesse Mike Johnson sia in grado come speaker di governare
E secondo wall street journal gli agitatori del partito repubblicano dovranno dargli quel margine di manovra di compromesso con i democratici che avevano negato a Kevin McCarthy oppure anche
Ma chi Johnson
Di fatto rischia di mandare il rovina il il Paese oltre che il partito repubblicano
Come già però da Israele dall'editoriale di ieri di El Pais
Su Gaza e sui timori di quella che nel titolo viene definita una catastrofe umana i civili della Striscia
Non possono pagare per i crimini di Hamas Israele deve rispettare il diritto internazionale scrive il quotidiano spagnolo
Che Hamas non sia la Palestina nel rappresenti tutti palestinesi è una premesse riconosciuta dalla comunità internazionale e da una parte della società israeliana
Ma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si comporta come se
I palestinesi e Hamas fossero esattamente la stessa cosa
L'ingiustificabile punizione collettiva a cui sono sottoposti i due virgola due milioni di palestinesi che vivono
A Gaza
Va oltre il diritto all'autodifesa la risposta ai selvaggi attacchi del se tutto opere
Da parte di Israele secondo il paese è assolutamente sproporzionata
Stipati in un territorio con una delle più alte densità di popolazione al mondo gli abitanti di casa sono intrappolati tra due minacce letali da un lato il confinamento totale imposto da Israele
Ignorando le proprie responsabilità come potenza occupante dal mille novecentosessantasette anche se ha lasciato
La striscia dal due mila cinque
Dall'altro i bombardamenti incessanti di Israele che provocano un numero crescente di vittime nelle ultime due settimane i palestinesi non hanno ricevuto acqua elettricità cibo medicinali
Una misura d'assedio che non fa distinzione tra colpevoli e innocenti i pochissimi camion di aiuti umanitari che sono riusciti ad entrare in casa dall'Egitto rappresentano solo una goccia d'acqua in un oceano di urgenti necessità
Gli ospedali sopraffatti dal continuo arrivo di feriti non possono utilizzare le attrezzature essenziali per mantenere le persone in vita inoltre non hanno carburante per avviare i generatori elettrici Israele ha vietato l'ingresso di carburante
E di altri
E di altri tipi di combustibile
Nei magri aiuti che sono autorizzati ad attraversare il valico di Rafa
In seguito alle minacce del governo israeliano centinaia di migliaia di abitanti si sono trasferiti nel sud della Striscia
Le immagini che arrivano da casa mostrano una scia di infrastrutture distrutte le scuole delle Nazioni Unite sono diventate enormi campi profughi stiamo assistendo scrive El Pais a una catastrofe
Umana assoluta
Ciò che sta accadendo i civili palestinesi e casa non rientra secondo il quotidiano spagnolo nel diritto di Israele di difendersi dopo il barbaro attacco di a Massa
La condanna degli atti terroristici che hanno ucciso brutalmente tanti civili israeliani e la solidarietà alle loro famiglie non ci costringono a chiudere gli occhi su ciò che è accaduto da quel giorno nella Striscia
Tocca a Netanyahu porre fine a questa situazione i Paesi con influenza su Israele soprattutto gli Stati Uniti
Non possono limitarsi a esprimere preoccupazione per la situazione umanitaria nel momento in cui il premier israeliano continua con la sua strategia sfidando addirittura il segretario generale dell'ONU Antonio Gutierrez per essersi limitato a fornire il contesto di un conflitto che ha più di settant'anni
I palestinesi non sono Hamas non dovrebbero pagare per i crimini di un'organizzazione che commette atti terroristici così
Tra l'altro El Pais in questo
Editoriale a proposito però del del delle parole del segretario generale dell'ONU Gutierrez d'vi segnaliamo perché non abbiamo il tempo di leggere tutto quello che pubblica la stampa internazionale di questi tempi un editoriale del Wall Street Journal che parla di disgrazia dell'ONU su Israele Gutierrez
Abbandona Israele uno Stato che le Nazioni Unite hanno aiutato a creare
E perché scrive questo beh perché la frase non offre solo contesto quando qualcuno dice è importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono accaduti in un vuoto
Be'dice qualcosa di più che fornire per l'appunto il contesto di settanta anni di conflitti di natura tra l'altro molto diversa
In questi decenni ma
Proseguiamo parlando di di Gaza e dell'offensiva di terra con lo figlia o che ieri avevano editoriale incentrato sulla tempo della riflessione dato che questa offensiva non era ancora iniziata da diciotto giorni e Benjamin Netanyahu è accampato davanti al Rubicone in questo caso la barriera che circonda Agasa chiamasse ha sfondato il sette ottobre
Con i bulldozer per invade re Israele nel momento in cui il premier dello Stato ebraico ordinerà all'esercito di attraversarlo
Inizierà la fase più Coluccia Ale della risposta un'offensiva di terra con rischi elevati e molteplici incognite tanto è vero che c'è una domanda lo farà stanno meditando le pressioni per dissuadere Netanyahu provengono da Paesi musulmani indignati per il fatto che non bombardamenti israeliani abbiano già ucciso più bambini Agasa che in Ucraina
Sono sostenuti questi paesi mussulmani da americani ed europei che vogliono che Israele dia priorità agli sforzi per liberare gli ostaggi che mettono in dubbio la rilevanza dei piani israeliani per la guerra e per il dopoguerra
Più titubante di quanto suggeriscano le sue dichiarazioni marziali Netanyahu non ha ceduto però all'impulsività della vendetta
Mentre riflette un diluvio di fuoco continua a cadere sulla Striscia e sulle sue popolazioni civili con Hamas che fissa al Bilancio non verificato a oltre sei mila cinquecento morti
Il ritardo ha permesso Israele di preparare trecentocinquanta mila riservisti e all'alleato americano di o mentali sui gesti di dissuasione
Nei confronti dell'Iran sospettato di preparare i suoi ausiliari di hezbollah per l'apertura di un secondo fronte al confine con il Libano ora l'esercito pronto ha detto con impazienza al capo di stato maggiore israeliano aspetta solo la luce verde dei leader politici
Se non si affiderà alla coalizione proposta a Berna nel macro on per combattere Hamas la decisione spetterà al primo ministro Netanyahu
Da un lato c'è il rischio di gettarsi nella tana del lupo magari rimanendo intrappolati nella trappola di Gaza innescando una conflagrazione regionale
Dall'altro c'è la prospettiva di offrire una vittoria sui terroristiche sui sono coperti di sangue e si sono trincerati dietro gli ostaggi
Il tempo di una riflessione non ha semplificato la Scelta anche se la missione di sradicare Hamas si liberasse militarmente impossibile l'opzione di negoziare con gli assassini in questa fase
è politicamente inaccettabile così
Lo finiamo
Spiega il dilemma che ha di fronte a sé Benjamin Netanyahu e poi c'è il problema del secondo fronte lo spiegava ieri Biasion con un lungo dossier a proposito di quanto hezbollah potrebbe fare anche per conto dell'Iran dal Libano
E leggiamo l'editoriale di libri destabilizzare il titolo
Nel momento in cui Emmanuel Marco macro cercava di strappare un annuncio forte e credibile il leader giordani ed egiziani
A proposito del loro impegno contro Hamas
Una foto ha fatto il giro del mondo quella dei leader di Hezbollah Hamas e Jihad islamica che discutevano tra loro a Beirut
Questi tre uomini non si sono incontrati lì solo per un terzo al contrario si sono posti l'obiettivo di studiare come ottenere una vera vittoria Gaza come ha scritto al ma narra il canale di hezbollah un'immagine preoccupante in un momento in cui tutti temono l'espansione del conflitto israelo palestinese a tutti i Paesi della regione
La tensione militare sta crescendo al confine tra Israele e Libano otto soldati siriani sono stati uccisi dagli attacchi israeliani contro le loro posizioni nel Sud del Paese
è una situazione così infiammabile che l'Iran che tira le fila dei tre movimenti islamisti moltiplica i suoi avvertimenti verso Israele e gli alleati minacciando di rendere la Regione incontrollabile
Non è incerto che Teheran abbia interessa entrare direttamente nel conflitto avrebbe troppo da perdere d'altro canto però il regime si diverte a usare i suoi burattini per stabile destabilizzare il Medioriente
Ha già ottenuto la sospensione degli accordi di Abramo tra Israele Arabia Saudita
Oggi su può sperare in un incendio che rovine avrebbe per lungo tempo ogni speranza di pace e di stabilizzazione economica della regione così tra l'altro ibernazione
E a proposito di fronti vogliamo segnalarvi anche un commento pubblicato dal New York Times a firma Thomas Friedman perché secondo Friedman i fronti non sono uno o due
Sono sei Israele dalla quella Guerra dei sei giorni alla guerra dei sei fronti le minacce Israele vengono da più fronti compresi lire Anna suoi burattini locali
Ma ci sono altri fronti e alcuni sono sono interni
La narrazione dei progressisti così vengono definiti diciamo della sinistra più estrema
E dei social media occidentali i palestinesi nei territori occupati e poi le divisioni interne Allo stesso Israele così tra l'altro
Friedmann
Oggi vogliamo però dedicare un po'di spazio anche alla Cina perché c'è stata una notizia poco notata proprio per la situazione
In Medioriente ma che polvere delle può essere un segnale fondamentalmente un segnale di
Non non stabilità mettiamola così a Pechino e del licenziamento
Senza spiegazioni del ministro della Difesa di Jean Fouquet alcuni mesi fa era sparito
All'improvviso cosa che era caduta anche con il ministro degli Esteri
Decidiamo Sebastian Falletti a Pechino cadono le teste al vertice del potere diverso si ministri sono stati sanzionati tra cui quelli della difesa e delle finanze
Scrive
Il quotidiano conservatore francese Sci Jinping fa rotolare teste i vertici della Cina comunista
E pur avendo perfino la sua cerchia ristretta in un contesto geopolitico ed economico segnato dal rallentamento della crescita cinese e dalla crisi in Medioriente
Il ministro della Difesa liscia non fu è stato improvvisamente licenziato il ventiquattro ottobre con decreto presidenziale
Dopo che la sua scomparsa pubblica per diverse settimane aveva alimentato diverse congetture
L'annuncio è stato dato dalla televisione di Stato senza alcuna spiegazione rivelando un importante rimpasto della squadra di Governo pochi mesi dopo il suo insediamento insediamento che era avvenuto alla vigilia del terzo mandato
Dici Jinping come leader del partito comunista cinese
Anche i ministri you Kuhn responsabile delle Finanze Wang Zhi Ganga responsabile tra scienza e la tecnologia sono stati estromessi dal governo in un contesto di rallentamento della crescita e di crisi immobiliare Pechino inoltre annunciato lo stesso giorno l'emissione di obbligazioni per centotrenta miliardi di euro a sostegno dell'attività economica cosa che creato sorpresa nei mercati questi licenziamenti seguono quello del ministro degli Esteri Keane Ganga annunciato a fine luglio
Fedele al suo culto della segretezza Pechino non ha fornito alcuna spiegazione per questo rimpasto di portata straordinaria
L'argomento viene evitato dalla stampa ufficiale ogni discussione on line viene censurata
La cacciata di quattro ministri e di due consiglieri di Stato sui cinque esistenti solo pochi mesi dopo l'insediamento della nuova leadership è insolita in un regime che ossessionato dalla stabilita
Dieci anni fu che il ministro della difesa come King Ganga
Ministro degli Esteri erano considerati uomini del Presidente
Il che sembrava spiegare anche la loro ascesa rapida negli ultimi anni
Il generale era il protetto di Zhang Yuxi ha vicepresidente del della Commissione militare centrale amico d'infanzia di sci Jinping la sua caduta così come la continua epurazione degli alti ufficiali dell'unità missilistica
Una branche dell'esercito
E tra l'altro responsabile della forza nucleare
Alimentano le congetture spiega John piena scambi stava che ricercatore dell'ASI al Centre
Ci sono tensioni tra sci Jinping e l'esercito in particolare sulla strategia nei confronti di Taiwan o nel Mar Cinese meridionale
La cacciata del generale prosegue le figlia o potrebbe almeno facilitare nel breve termine la ripresa dei colloqui con gli Stati Uniti
Stati Uniti che avevano imposto sanzioni contro il ministro della difesa sotto la presidenza di Donal Trump per la sua cooperazione con la Russia questo rapidi impedito un incontro con Lloyd Ostini segretario alla Difesa americano a giugno a Singapore
Pechino chiedeva come prerequisito la revoca delle sanzioni ai ferri corti dall'inizio dell'anno Pechino Washington in realtà nelle ultime settimane hanno avviato una timida distensione diplomatica nel contesto internazionale aggravato dalla crisi in Medioriente il capo della diplomazia cinese Ual netti giovedì sarà Washington per incontrare Antony Blinken il segretario di Stato americano
I diplomatici americani inviteranno la Cina ad un atteggiamento più costruttivo su vari temi pochi giorni dopo la visita di Vladimir Putin a Pechino tra questi temi anche l'Ucraina
Uguale lunga spera che questi scambi contribuiscano a rimettere le relazioni tra i due Paesi sulla strada giusta
Con un possibile vertice tra i presidenti giù by dell'ICI Jinping a novembre in occasione del vertice apre a San Francisco così
Così tra l'altro figlia o
E anche qui vogliamo segnalarvi un commento
Martin Wolf sul Financial Times che ricorda come
Il la più grave minaccia per la crescita economica della Cina sia la politica molto più che
L'economia
All'Estero Pechino deve gestire una crescente ostilità in patria deve risolvere il conflitto tra comunismo e capitalismo scrive tra l'altro Wolf sul quotidiano
Della siti non abbiamo più molto tempo e dunque un accenno sul nuovo speaker della Camera dei rappresentanti nuovo presidente speaker repubblicano dopo
Dopo una
Una
Una sorta di commedia tram piana che però rischia di prolungarsi perché per l'appunto il nuovo speaker sarà mai di Johnson parlamentare poco conosciuto
Se non proprio per il suo essere tram piano aver cercato anche di ribaltare ivi attivamente i risultati delle elezioni presidenziali del due mila
Ultra conservatore
Più tante altre cose la domanda che si pone wall street journal però è questa ed è chiave in realtà per il funzionamento delle istituzioni americane e per la loro capacità per la capacità degli Stati Uniti di proiettarsi nel resto del mondo
Può il nuovo speaker Mike Johnson governare beh si può farlo se farà degli accordi con non gli estremisti repubblicani ma con i democratici
E dunque scrive il giornale gli agitatori del partito repubblicano dovranno darli proprio quel margine di manovra rinegoziato con i democratici che avevano negato il precedente spiccherà Kevin McCarthy si cambia la persona il problema
Tra un piano per le istituzioni americane il loro funzionamento rimane ci fermiamo a David Carretta una buona giornata con Radio Radicale